Team Building: da gruppo a squadra per competere

"Le persone rappresentano la parte più importante della nostra azienda: è fondamentale che all'interno del percorso di sviluppo aziendale si…

"Le persone rappresentano la parte più importante della nostra azienda: è fondamentale che all'interno del percorso di sviluppo aziendale si pianifichino attività per consolidare il gruppo". Credo di aver sentito dire mille volte, dagli imprenditori che ho conosciuto, solo la prima parte della frase, mentre ben pochi hanno poi deciso di realizzare percorsi di crescita del proprio gruppo. Ad oggi le cose, forse vista la larga offerta, forse per un'aumentata sensibilità dei giovani manager, sono un po' cambiate. Ma cos'è il team building e come può aiutare la tua organizzazione?

Creare un buon team di lavoro 

Creare un buon team di lavoro è indubbiamente un buon proposito ed il concetto è molto spesso utilizzato durante i discorsi importanti che imprenditori, manager e responsabili rivolgono in occasioni particolari ai loro "uomini". Certo, ricordare alle persone (e a se stessi) che sono importanti, è senza dubbio fondamentale e motivante (in questo video abbiamo parlato anche di "ciclo della motivazione") ma non può essere confinato ai soli momenti assembleari, deve piuttosto essere declinato nella prassi quotidiana: le persone hanno bisogno di essere sostenute, incoraggiate e, non ultimo -anzi- vanno encomiate per i lavori svolti con impegno e risultato.

Si profila dunque sempre maggiore l'esigenza di gestire il proprio gruppo con modalità di lavoro che mirino ad unire, piuttosto che a dividere.

Coesione per aumentare le performance

Ve la ricordate la scena del film "Il gladiatore" in cui l'attore protagonista Russell Crowe incita i gladiatori nell'arena e li sprona a "rimanere uniti e coesi, come un solo uomo" e subito dopo il gruppo, attraverso lo schieramento "a testuggine", riesce ad evitare l'incombente, tragica fine?  

In quella scena di pochi minuti per me è riassunto tutto il lavoro di studio che gli scienziati Carron e Chelladurai realizzarono nel 1982 definendo la coesione del gruppo come "un processo dinamico che si riflette nella tendenza del gruppo a rimanere uniti per il raggiungimento degli obiettivi". 

Il concetto è abbastanza semplice da intuire, molto più difficile è invece realizzarlo, perché spesso gli obiettivi verso cui il gruppo dovrebbe muoversi, non sono molto chiari o per nulla esplicitati. Nelle aziende, chi guida, oltre a stabilire gli obiettivi, dovrebbe essere in grado anche di comunicarli, di verificare che siano stati compresi e poi di monitorarli, direttamente o indirettamente.

Attività di team building aziendale: quando e perché realizzare un percorso?

Sono varie le attività di team working che si possono realizzare e tutte devono considerare inizialmente alcune domande necessarie per una buona riuscita:

  1. perché credo che serva un team building nella mia realtà?
  2. Quali obiettivi vorrei raggiungere?
  3. Come misuro le ricadute organizzative?
  4. Quale tipo di attività scelgo: indoor training, outdoor training, un percorso misto di formazione indoor e formazione outdoor?
  5. Lo realizzo con le mie forze o coinvolgo un professionista che mi aiuti?

Queste sono solo alcune domande a cui dare un'accurata risposta.  Mi è anche capitato di non poter accettare incarichi come trainer perché ho ritenuto generica la richiesta del committente che mi diceva "dobbiamo fare qualcosa per il gruppo". Un proposito troppo vago, magari ciò che serve non è un'attività di team building, piuttosto invece un'analisi del clima organizzativo o un percorso di coaching individuale. A volte ho invece consigliato altre attività "aggregative", che l'azienda ha potuto poi gestire in autonomia. Non sempre la formazione, per aumentare la coesione, deve passare attraverso un' attività di team building strutturata, a volte basta organizzarsi per un incontro - anche informale - che miri all'obiettivo che si ha in mente.

Quali tipi di attività di team building posso realizzare? Tre esempi di lavoro

Negli anni ho svolto attività di tipo diverso, con obiettivi diversi, che riepilogo per tipologia di obiettivi:

Lavorare sulla gestione degli imprevisti

In questo caso mi è capitato più volte di proporre un'attività di "team cooking": all'interno di una cucina professionale ho suddiviso le persone in piccoli gruppi da tre unità e, data una ricetta ed un tempo per realizzarla, i mini gruppi si sono sfidati a colpi di bilance, farina, forni e guarnizioni...il tutto "condito" da imprevisti che il trainer aveva appositamente studiato per stimolare nel gruppo la capacità di problem solving. Un buon debriefing davanti ai piatti preparati, in genere, avvia poi un percorso di osservazione/riflessione su quanto fatto in cucina e permette di costruire un piano operativo da "trasportare" in azienda.

Lavorare sul decision making

Per allenare le persone su temi quali la presa di decisioni in contesti in cui è fondamentale muoversi con rapidità e pochi errori, in genere utilizzo le "Escape Room": il gruppo (di massimo 6 persone) ha 60 minuti di tempo per uscire da una stanza attraverso la risoluzione di problemi concatenati che necessitano di arguzia, intuito e collaborazione. In questo caso le decisioni errate e prese in modo affrettato depistano il gruppo dall'obiettivo e complicano "l'uscita dalla stanza" in tempo utile. In questo caso nella fase di debriefing si lavora non solo sul concetto di decision making, ma anche su quello di leadership e di metodo di lavoro.

Lavorare sullo spirito di gruppo e sul rispetto delle regole/gerarchie organizzative - formazione outdoor

Molte aziende con cui ho collaborato hanno individuato in quest'area svariate defaillance: chi non rispetta i ruoli, chi non rispetta le gerarchie (capo-collaboratore), chi "fa le regole da sé" senza rispettare protocolli, procedure e metodi che non sono studiati a caso e che non limitano l'organizzazione ma che la rendono di più facile comprensione.

Recentemente con un Cliente ho realizzato un'esperienza di outdoor training in un campo militare, dove le procedure di addestramento e di allenamento hanno incontrato il favore di alcuni dipendenti e le resistenze di altri. Guidati da un colonnello ed un sergente, il gruppo ha dovuto eseguire esercizi e giochi, metafore della vita organizzativa: rispetto del proprio superiore, comportamento disciplinato, intraprendenza sì, ma solo se utili al gruppo intero. Insomma, una giornata impegnativa ma che ha poi permesso al gruppo di riflettere sui valori aziendali e sul modo con cui vengono declinati nella pratica quotidiana.

Fare gruppo, difficile ma possibile

Nella nostra cultura, quella del gruppo lavorativo è una dimensione a cui non siamo molto abituati: ci troviamo sempre a contatto con altre persone, ma conoscerle realmente per instaurare rapporti che mirino all'ottenimento di risultati altrimenti irraggiungibili da soli non è cosa semplice. Concludo citando una frase che molto spesso vedo condivisa sui social, attribuita ad Henry Ford: "Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo".

Con queste poche righe spero di aver illustrato un po' meglio le potenzialità di un'attività di team building. Per chi fosse interessato ad approfondire mi contatti pure tramite il nostro sito www.qjob.it