La divulgazione di informazioni

In questo articolo parliamo di come circolano le informazioni sui social media e di come limitare la diffusione di "fake news". Come circola…

In questo articolo parliamo di come circolano le informazioni sui social media e di come limitare la diffusione di "fake news".

Come circola la disinformazione nei social media

La libertà di esprimersi nei social media ha il suo lato negativo: la diffusione di tesi pseudo-scientifiche. Ma com’è possibile che trovino ampia condivisione le “fake news”? Il gruppo di ricercatori diretto da Walter Quattrociocchi dell'IMT Alti Studi di Lucca ha effettuato un’analisi quantitativa delle pagine di Facebook, concentrandosi sui meccanismi di diffusione di due tipi di notizie: quelle scientifiche e quelle che non hanno fondamento scientifico, ma che vengono presentate come tali. Lo studio ha portato alla constatazione che gli utenti tendono a condividere i contenuti che, secondo il “confirmation bias”, confermano un'idea di cui sono già convinti. Si creano così gruppi solidali su specifici temi che tendono a rafforzarsi e ad ignorare tutto ciò che disconferma la propria tesi. Questo meccanismo complica  la circolazioni di informazioni corrette.

Un algoritmo che valuta la credibilità delle notizie

Ormai la maggior parte di noi legge le notizie sui social media anziché sui giornali. Si tratta di una modalità più comoda e veloce che, però, espone al rischio di imbattersi in notizie poco attendibili. Tanushree Mitra, esperta di informatica del Georgia Institute of Technology, ha messo a punto, con il suo team, uno studio per realizzare un sistema automatizzato in grado di rilevare “voci false” prima che si diffondano. Il team ha costruito un database di 1377 eventi avvenuti tra l’ottobre del 2014 e il febbraio del 2015 e dei tweet associati ad essi. I partecipanti allo studio dovevano leggere i tweet e, in base a ciò che sapevano, dovevano valutare la “correttezza” dell'evento riferito, assegnando ad esso un punteggio di “credibilità”. Gli eventi venivano così collocati in quattro categorie: credibilità massima, credibilità elevata, credibilità moderata e scarsa credibilità.  In seguito, sono stati analizzati i 66 milioni di tweet relativi agli eventi per cercare delle correlazioni tra i punteggi di credibilità e le parole utilizzate. Questo studio ha permesso di creare un algoritmo che, sulla base delle parole contenute nei messaggi di Twitter, riesce a valutarne con buona approssimazione la credibilità.

Migliorare la qualità dei dibattiti con una nuova piattaforma

Il team diretto da Raffaele Calabretta, dell’Istc-Cnr di Roma, ha dimostrato che la qualità della partecipazione e dei contributi forniti dai partecipanti a iniziative di democrazia partecipata è influenzata in modo significativo dal tipo di piattaforma online impiegata per supportare il dibattito.  Infatti, i tradizionali forum, pur favorendo la condivisione di conoscenza, presentano diversi limiti. Un esempio è dato dalla frequente diffusione di informazioni non inerenti al tema di discussione. Secondo tale studio, il Deliberatorium, piattaforma ideata da Mark Klein del Center for Collective Intelligence del MIT di Boston, favorisce la qualità della riflessione di gruppo su questioni complesse. È strutturato come una “mappa argomentativa” in quanto l’inserimento di un contributo avviene esclusivamente in una delle categorie predeterminate, evitando il disorientamento dovuto all’accumularsi delle discussioni precedenti. Questa struttura garantisce un andamento logico della discussione e un dibattito esaustivo sul tema. Infatti, i partecipanti allo studio che hanno utilizzato questa piattaforma, hanno prodotto più argomentazioni a sostegno delle varie proposte, pubblicato contenuti meno ridondanti e prestato maggior attenzione ai contributi forniti da altri utenti, favorendo una valutazione più articolata e critica delle varie proposte.


Siamo nella cosiddetta "era dell'informazione", eppure sono ancora molti i passi da fare per migliorare la qualità delle informazioni e le modalità con cui esse circolano. Al prossimo articolo!