La lotta per i diritti umani e i progetti di solidarietà

In questo articolo vi proponiamo tre storie di persone che ogni giorno si impegnano e lottano per i diritti umani.…

In questo articolo vi proponiamo tre storie di persone che ogni giorno si impegnano e lottano per i diritti umani. Buona lettura!

Attraversare il Messico per arrivare negli Stati Uniti: il viaggio di un clandestino

Flaviano Bianchini è un ambientalista e attivista per i diritti umani. Ha fondato l’ONG Source International, una rete internazionale che collabora con comunità che soffrono casi di inquinamento ambientale e danni alla salute, considerata una delle 35 idee più innovative del 2012 secondo l’Abc Continuity Forum di Miami. Oltre agli studi sull’impatto delle attività estrattive sull’ambiente e sulla salute, egli ha a cuore anche la questione dell’immigrazione. Il suo libro “Migrantes” è tratto da un viaggio che egli stesso ha affrontato nel 2012 fingendosi un clandestino del Sud America in cammino verso gli Stati Uniti.  Con un’altra identità, per 21 giorni ha vissuto sulla propria pelle le minacce e i pericoli che il viaggio comporta, come le bassissime temperature delle montane del Messico o la lunga camminata nel deserto senza farsi scoprire. Egli intende sensibilizzare la gente sul tema dell’immigrazione affinché capisca il dramma dei clandestini e la crudeltà del viaggio che sono pronti ad affrontare per un futuro migliore.

La lotta contro la mutilazione genitale femminile

Jaha Dukureh è un'attivista gambese sopravvissuta alla mutilazione genitale femminile. Le MGF sono pratiche tradizionali eseguite principalmente in 28 Paesi dell'Africa sub-sahariana che ledono fortemente la salute psichica e fisica di bambine e donne che ne sono sottoposte. I motivi per cui vengono effettuate le mutilazioni variano a seconda del Paese e della sua tradizione. In Gambia vengono praticate per avere un controllo sulla castità delle donne, data l’importanza attribuita alla verginità. Dukureh porta avanti l'impegno di porre fine in tutto il mondo a questa pratica devastante. È fondatrice e direttrice esecutiva di “Safe Hands for Girls”, non profit che protegge giovani donne a rischio di MGF ed è tra le 100 persone più influenti del 2016 secondo TIME Magazine.

Un cinema che viaggia per tutto il mondo

Davide Bortot e Francesca Truzzi si sono associati nel 2010 alla ONG "Bambini nel Deserto" e hanno creato il Truck Team dando avvio al progetto di solidarietà internazionale "Cinema du desert".  Il loro obiettivo è di portare il cinema a tutte le popolazioni che non lo conoscono. Hanno dato il via a questa iniziativa viaggiando su un vecchio camion dell’esercito tedesco, soprannominato Maggie, per raggiungere orfanotrofi, campi estivi e villaggi isolati di molti Stati del continente africano quali Marocco, Mauritania, Mali e Burkina Faso per poi tornare in Italia e puntare ad est. Sono anche sostenitori del rispetto per l’ambiente e delle energie rinnovabili, per cui hanno attrezzato il veicolo con dei pannelli fotovoltaici sul tetto, immagazzinando l’energia in due batterie che permettono un’autonomia di circa sei ore di programmazione di film. Bortot e Truzzi con il loro "cinema mobile" regalano sorrisi e spensieratezza ad adulti e a bambini.

Ci auguriamo che queste storie siano state di vostro interesse. Fateci sapere il vostro parere! Al prossimo articolo!