Educare i giovani nell’era digitale

Oggi parliamo di come la scuola ed i progetti dedicati ai giovani mirino ad orientarli verso l'innovazione digitale. Buona lettura! Un’app per…

Oggi parliamo di come la scuola ed i progetti dedicati ai giovani mirino ad orientarli verso l'innovazione digitale. Buona lettura!

Un’app per raccogliere le idee innovative dei giovani

Antonino Lo Burgio e Maria Rita Infurna hanno creato InEmbryo, una piattaforma collaborativa in grado di mettere in contatto giovani che hanno intuizioni innovative e professionisti in grado di verificarne la fattibilità e di trasformarle in idee d’impresa. InEmbryo è strutturata come una community di persone in cui lo scambio di prestazioni viene ricompensato con il bryo, una moneta virtuale che, non essendo convertibile in denaro, funge semplicemente da stimolo per gli utenti. La piattaforma ha come target soprattutto le scuole e i percorsi di alternanza scuola-lavoro ma, entro la fine del 2017, vuole aprirsi anche a contesti differenti. L’obiettivo di InEmbryo è di insegnare agli studenti a valorizzare le proprie competenze e a sviluppare e un progetto, assumendosene la responsabilità.

Visitare posti lontani restando a scuola

La tecnologia sta modificando il modo in cui gli studenti apprendono, per cui il team di Google ha lanciato una versione di Google Earth che comprende una nuova funzionalità chiamata Voyager. Essa ha scopo educativo in quanto offre agli studenti una serie di visite virtuali guidate da immagini satellitari e fotografie, accompagnate o meno da testi scritti e approfondite con storie di scienziati, organizzazioni no profit e altre voci narranti. Sarà così possibile per loro consultare attraverso tour interattivi posti lontani e non sempre accessibili. Google ha annunciato che sono disponibili più di 50 storie di Voyager e che prevede di aggiungerne di nuove ogni settimana.

La maratona a supporto delle disabilità visive

Connected Ability è l’hackathon promosso da Microsoft che ha coinvolto giovani tra i 16 e i 35 anni per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche a supporto di chi è affetto da patologie visive. Ad aggiudicarsi il primo posto della maratona è stato il team FreeWay con il progetto BI The Way. Si tratta di un servizio di pubblica utilità che punta a dotare i mezzi pubblici di un dispositivo che segnali in modo puntuale a chi deve salire a bordo, tramite Bluetooth o WiFi, quando arriva l’autobus e il treno giusto. Quest’idea è stata pensata per consentire a chi non vede di distinguere le linee di trasporto l’una dall’altra, ma potrebbe risultare utile anche a chi si sta muovendo in una nuova città. A classificarsi al secondo posto è stato il team Beta Wings con ImageToMusic, un’app che trasforma i quadri o le opere d’arte in musica. Scattando una foto con lo smartphone, il software traduce i pixel in un’onda sonora.

 

I progetti di cui abbiamo parlato in questo articolo portano i ragazzi ad avvicinarsi sempre più al mondo digitale. Fateci sapere cosa ne pensate! Al prossimo articolo!