Fonti ed applicazioni dell'energia rinnovabile

Oggi vi parliamo di nuove modalità di produrre biocarburanti e dei vantaggi che comporta il loro utilizzo. Buona lettura! Coltivare alghe in…

Oggi vi parliamo di nuove modalità di produrre biocarburanti e dei vantaggi che comporta il loro utilizzo. Buona lettura!

Coltivare alghe in oceano aperto per produrre biocarburante

Lo sviluppo di biocarburanti dalle alghe costituisce una valida fonte di energia alternativa, tuttavia queste piante si trovano solamente nelle acque costiere poco profonde perché hanno bisogno sia della luce solare che delle sostanze nutritive presenti vicino al fondo dell’oceano. L’azienda agricola Marine BioEnergy ha trovato il modo di coltivarle su larga scala ottenendo un biocarburante a prezzi competitivi rispetto ai combustibili fossili. Si tratta di un prototipo di fattoria mobile, una sorta di ascensore che può muoversi su e giù in acqua con l’aiuto di droni. La sperimentazione avverrà vicino all’isola di Catalina, in California. Se lo studio funziona, questa tecnologia potrà essere utilizzata per coltivare le alghe in grandi tratti di oceano aperto. L’obiettivo di Marine BioEnergy è coprire il 10% dei bisogni di carburante del trasporto negli Stati Uniti.

Batteri cyborg generano energia 

Un gruppo di scienziati dell'Università della California, tentando di riprodurre la fotosintesi in laboratorio, ha creato batteri cyborg capaci di generare energia e biomateriali con un processo efficiente, semplice e poco costoso. È bastato immergere i microrganismi in una soluzione di amminoacidi e cadmio perché formassero degli agglomerati di nanocristalli semiconduttori, efficienti nell'assorbire la luce. I nuovi organismi ibridi hanno prodotto, a partire da acqua, luce e CO2, acido acetico, un composto chimico usato come base per produrre polimeri e biocarburanti, lavorando con un'efficienza dell'80% superiore rispetto alla fotosintesi naturale. Si tratta, inoltre, di una tecnologia in cui gli sprechi sono minimi, dato che i batteri si replicano da soli seguendo il proprio ciclo riproduttivo.

Biocombustibili per aerei

Attualmente il settore aeronautico contribuisce al 5% dell'attuale forcing radiativo antropogenico a causa dell'emissione diretta di anidride carbonica e, soprattutto, delle scie di condensazione e delle nubi che producono. Ridurre tali emissioni è un obiettivo prioritario e i risultati ottenuti dai ricercatori del NASA Langley Research Center potrebbero rivelarsi molto preziosi in tale ottica. Il team ha dimostrato per la prima volta attraverso delle effettive sperimentazioni in volo, che i biocombustibili possono ridurre l’inquinamento dell’atmosfera terrestre. Nello specifico, è stato osservato che l’utilizzo di una miscela di combustibile convenzionale e di biocombustibile derivato da un olio vegetale, porta ad una riduzione delle emissioni di particolato dei motori degli aerei del 50-70% rispetto al combustibile convenzionale. L’uso dei biocombustibili in aeronautica potrebbe essere la strategia per mitigare il cambiamento climatico. 

 

L'importanza di trovare nuove fonti di energia rinnovabile deriva dalla consapevolezza dei cambiamenti climatici connessi all’uso di combustibili fossili. Fateci sapere cosa ne pensate! A giovedì prossimo!