Tecnologia a sostegno di bambini con difficoltà

In questo articolo vi parliamo di tre dispositivi ideati con lo scopo di aiutare i bambini che hanno diversi tipi di…

In questo articolo vi parliamo di tre dispositivi ideati con lo scopo di aiutare i bambini che hanno diversi tipi di difficoltà.

Un bracciale per bambini non vedenti

ABBI, “Audio Bracelet for Blind Interaction” , è un dispositivo indossabile realizzato dal gruppo di ricerca U-Vip dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Si tratta di uno dei primi sistemi al mondo per la riabilitazione senso-motoria dei bambini non vedenti. ABBI non richiede un addestramento particolare perché sfrutta i processi cerebrali di base. In particolare, si serve della capacità del cervello di integrare le informazioni provenienti dai sensi, utilizzando un feedback sonoro legato al movimento del corpo, per consentire di “esplorare” l’ambiente circostante nella maniera più naturale possibile e costruire “mappe acustiche” dei posti frequentati quotidianamente, aiutando il bambino con disabilità visive ad orientarsi nello spazio. Il progetto ha iniziato la prima fase di certificazione CE per diventare dispositivo sanitario ed essere commercializzato.

I bambini contano: un'applicazione per bambini discalculici

La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda le abilità aritmetiche. Questo disturbo può avere conseguenze negative sia a livello scolastico che a livello emotivo in quanto si manifesta, nella maggior parte dei casi, con difficoltà ad identificare e scrivere i numeri, a contare in senso progressivo, a svolgere le operazioni o a memorizzare le tabelline. A fronte di tali problematicità, la fondazione HPNR ONLUS, in collaborazione con la Fondazione Vodafone Italia e il Gruppo Sole 24 Ore, ha promosso l’app “I bambini contano”. L’app offre dei metodi alternativi di insegnamento della matematica volti a potenziare le abilità dei bambini. In particolare, si basa sull’approfondimento delle tabelline attraverso l’utilizzo di una tavola pitagorica dinamica. Essa tiene conto degli errori che il bambino compie nello svolgimento degli esercizi e sulla base di questi programma quelli successivi. Attualmente il progetto è in fase sperimentale e il prossimo autunno saranno valutati i risultati.

Il nuovo supporto respiratorio per bambini prematuri

Ogni anno, in Italia, i bambini nati sotto il chilo e mezzo di peso e prima delle 32 settimane sono circa 6 mila e molti di loro riscontrano problemi respiratori. Ideata dal professor Corrado Moretti dell’Università di Roma, GIULIA è lo strumento innovativo che aiuta i bambini nati prematuri a respirare meglio. Questo apparecchio riconosce quando il bambino ha difficoltà a respirare e lo supporta, senza ricorrere a terapie invasive come l'intubazione tracheale. La quantità d'aria immessa viene modulata automaticamente a seconda della respirazione e delle necessità del singolo bambino. Lo scopo è di diminuire la gravità delle patologie respiratorie, portando benefici anche sulla qualità di vita futura. Proprio in questi giorni si sta svolgendo un Convegno Internazionale presso l’Università del Gusto di Pollenzo per la presentazione di GIULIA e del suo contributo nella cura dei neonati.

 

Ecco come la tecnologia viene utilizzata per la riabilitazione, il potenziamento e il supporto di bambini con difficoltà. A giovedì prossimo!