Quale valore aggiunto cercano le aziende?

"Perché l'azienda dovrebbe scegliere te?" "Qual è il tuo valore aggiunto?" Sono le tipiche domande di un colloquio di lavoro che…

"Perché l'azienda dovrebbe scegliere te?"

"Qual è il tuo valore aggiunto?"

Sono le tipiche domande di un colloquio di lavoro che mettono in difficoltà molti candidati per la mancanza di abitudine a presentarsi (tantomeno a promuoversi) e il timore di risultare presuntuosi.

A queste domande non esistono risposte giuste o sbagliate, ma risposte più o meno efficaci.

Le risposte efficaci sono fondate su un'attenta analisi delle proprie competenze e delle esigenze dell'azienda.

Ne è da esempio il caso di successo di cui ti parliamo in questo articolo. Lo abbiamo già raccontato nella nostra newsletter, ma se te lo fossi perso o non fossi ancora iscritto, lo puoi recuperare qui.

Trasformare le proprie risorse in valore aggiunto

Cercavamo una risorsa che avesse competenze sistemistiche e di business intelligence per il reparto IT di un'azienda. Come spesso accade, per l'azienda era importante trovare qualcuno che avesse già maturato queste competenze in un contesto lavorativo.

Tra le varie candidature, è arrivata quella di un tecnico informatico con un passato da sviluppatore e con la passione per la business intelligence, pur non essendosene mai occupato sul lavoro. Aveva, tuttavia, conseguito da poco un master al riguardo, che gli aveva permesso di svolgere un progetto volto all'analisi e all'ottimizzazione dei flussi lavorativi di un'azienda.

Lo abbiamo contattato per capire quanto le sue competenze si avvicinassero ai requisiti richiesti dalla nostra azienda cliente.

Dopo i primi minuti di presentazione e di sintesi della sua carriera, il candidato si è focalizzato subito sulle competenze che aveva intuito fossero essenziali per il ruolo. Ne parlava facendo riferimento a situazioni lavorative che aveva gestito e ai risultati che aveva raggiunto.

Dimostrava di essere aggiornato sulle novità del suo settore e di avere un atteggiamento proattivo al lavoro che lo aveva portato a cercare e proporre soluzioni alternative, valutando costi e benefici.

Riusciva a descrivere con ordine e fermezza come avrebbe impostato il lavoro nel nuovo ruolo, indicando priorità e possibili azioni di miglioramento.

In sostanza, il candidato è stato in grado di ricavare dalle sue esperienze le risorse che avrebbe potuto mettere a disposizione nel nuovo contesto lavorativo.

L'insieme di questi elementi ci ha portato a decidere di presentarlo all'azienda cliente.

Perché l'approccio del candidato è stato efficace?

Il candidato partiva da una posizione di svantaggio rispetto ad altri giá esperti e sulla carta in linea. Una parte delle sue competenze, infatti, non era stata acquisita direttamente sul campo.

Tuttavia, il candidato è riuscito a presentarsi efficacemente perché:

- invece di lasciare spazio a questo potenziale limite, nel corso del colloquio ha messo in risalto competenze e capacità particolarmente calzanti per la posizione lavorativa

- non si è fermato ad una semplice descrizione delle competenze: ha espresso come avrebbe potuto metterle a frutto nella nuova azienda

- ha sfruttato le sue conoscenze (derivanti dalla formazione) per immedesimarsi nel ruolo

- ragionando sulle possibili esigenze che avrebbe dovuto soddisfare, ha saputo individuare le sue migliori qualità da mettere in luce durante il colloquio.

Adottare un approccio risolutivo e propositivo è particolarmente utile quando non ci si può basare su esperienze pregresse.

I consigli di QJOB

Come sai, chi ha esperienza sul campo, ha la precedenza nelle selezioni. Le aziende cercano persone che possano essere operative quanto prima possibile.

Esistono dei casi, come quello di cui ti abbiamo parlato in questo articolo, che fanno eccezione.

Il nostro consiglio per te è di promuovere sapientemente le tue conoscenze e competenze, regolandole sulla base di quello che potrebbe servire all'azienda.

Cerca di svincolarti dal ruolo che hai attualmente per proiettarti nel ruolo che vorresti ricoprire.

Pensa con dettaglio ai processi in cui potresti essere inserito, a come imbastiresti il lavoro e alle figure con cui dovresti interagire. Individua anche i problemi che potresti incontrare: come li gestiresti? A quali soluzioni penseresti?

Ovviamente tutto ciò vale se possiedi qualifiche e competenze affini a quelle richieste, altrimenti dovrai lavorare sulla tua impiegabilità prima di candidarti.

Ti suggeriamo, dunque, di farti un'idea precisa delle caratteristiche del ruolo che ti interessa. Ti basterà fare qualche ricerca online, leggere gli annunci di lavoro e prendere visione dei repertori dei profili professionali (qui accedi a quello di INAPP).

Se già conosci l'azienda che assume, ricorda di approfondire anche le sue peculiarità tramite il sito web e i social aziendali.

Riuscire a trasmettere la propria preparazione non è semplice, soprattutto quando si deve essere valutati.

Nella nostra newsletter condividiamo informazioni per prepararsi agli iter selettivi. Raccontiamo anche storie come questa, che ci permettono di dare dei suggerimenti su come presentarsi efficacemente. Per riceverlà ti basterà iscriverti al nostro sito (www.qjob.it).